Bologna, via
Nazario Sauro 14/b
Tel. 051260619
3356635498 3358495248
Queste schede tecniche d’antiquariato sono
state scritte dall’antiquario Pierdario Santoro
per la rubrica mensile edita sulla rivista “L’Informatore
Europeo”. L’originale è corredato da foto e didascalie, qui non riportate.
Si
ringrazia per la collaborazione la Professoressa Mara Bortolotto, perito d'Arte
presso il Tribunale di Bologna (www.peritoarte.it).
VEDI IL PDF con le foto.
Scheda di approfondimento.
Analisi di un secrétaire Biedermeier, prima parte.
Iniziamo oggi l’analisi d’alcuni arredi significativi per la loro fattura
ed il loro stile. Quali elementi dobbiamo prendere in considerazione per
definirne: lo stile, l’epoca, l’autenticità ed il valore?
Lo stile è determinato dall’aspetto complessivo cui concorrono un insieme
di dettagli, che devono risultare congrui ed omogenei. L’epoca è già
parzialmente identificata dallo stile, ma spesso l’esecuzione di tipologie
simili può avvenire in tempi diversi. La peculiarità dei materiali impiegati e
la tecnica di lavorazione possono allora chiarirci le idee; mentre lo stato di
conservazione può dipendere spesso dalle traversie, piuttosto che dall’epoca
dell’arredo. Esistono esami specifici a seconda dei materiali indagati, che ci
possono dare datazioni approssimative, anche precise; ma ancora troppo dipende
dalle modalità d’esecuzione della campionatura per risultare del tutto
affidabili e soprattutto spesso abbiamo necessità di giudicare con tempi
ristretti. L’autenticità è forse il capitolo più controverso. La regola
matematica, che ammette una percentuale massima di restauri e modifiche del 25%
non trova nella pratica validi riscontri. In realtà, a seconda delle tipologie
e delle epoche, è necessario applicare criteri diversi, che nell’analisi
specifica cercheremo di indicare. Il valore è semplicemente quello di mercato.
Una volta identificati i requisiti precedenti, unicamente la conoscenza
puntuale ed aggiornata di esso permette di stabilire delle cifre. Solo il
professionista qualificato costituisce una garanzia, ed in linea di massima il
prezzo, indicato o richiesto, dovrebbe essere quello che permette l’acquisto o
la vendita, sottratti naturalmente i vari costi e percentuali di guadagno, del
bene considerato.
Expertise. Secrétaire tedesco. Misure cm: h.
189x56x103. Epoca e stile: Biedermeier, 1815-48. Manifattura: Germania.
Materiali: betulla e betulla fiorita in parte tinta. Legno scolpito dorato ed
ebanizzato. Decoro di piombo dorato. Ultimo restauro: almeno sessanta anni fa.
Un’ebanisteria impeccabile alterna piallacci di betulla ad altri di radica
di betulla, in un sapiente quanto equilibrato alternarsi di chiari e di scuri.
Il cappello fortemente architettonico, può essere spostato; rivelando un sottostante
ampio vano segreto. La parte superiore è decorata da due sfingi di legno
intagliato e laccato ad imitazione del bronzo patinato. Esse si stagliano
evidenziate dallo zoccolo e dall’aggettante semiarco, che le racchiude. Un
ampio fregio fitoforme di piombo dorato è incorniciato da una lunetta al centro
dello sportello, che chiude il vano superiore. Ai lati, sempre racchiuse da
audaci sporti ad arco, due fiaccole di legno intagliato e dorato decorano,
slanciate, il corpo del mobile; alleggerendolo e verticalizzandolo
ulteriormente. Il castello è composto di pieni, chiari e di vuoti, in ombra;
ulteriormente disegnato da cornici e riserve di radica scura sul fondo luminoso
della betulla. Al centro uno sportellino munito di serratura nasconde il vano
per il calamaio ed un cassettino per la corrispondenza privata. Sul piano
scrittoio un pannello di radica è incorniciato da una filettatura a
micromosaico, che lo separa quasi impercettibile, dalla fascia di betulla
chiara.
Analizziamo questa breve ed esauriente descrizione, che costituisce
l’expertise dell’arredo. Già le misure sono un’importante indicazione. I
secrétaires tedeschi tendono sempre alla monumentalità e quindi a dimensioni
importanti; lo stesso vale per quelli d’area scandinava, mentre in Austria le
misure erano più contenute e le sagome maggiormente tondeggianti. Tipico del
biedermeier tedesco anche il cappello fortemente architettonico. In epoca
Biedermeier (1815-48) in Germania non sono ancora utilizzate le unità di misura
metriche decimali, ma in linea di massima quelle locali. Le misure metriche
furono istituite in Francia durante la Rivoluzione e subito adottate dagli
ebanisti francesi, che continuarono ad utilizzarle anche durante l’Impero
nonostante fossero state abolite da Napoleone, tanto da obbligare Luigi XVIII a
ripristinarle ufficialmente. Esse sono state adottate in epoche diverse dalle
altre nazioni. In Italia dopo l’Unità. Per cui le dimensioni (189x56x103) non
corrispondono con esattezza ai centimetri, per esempio 190x60x100. Già questo
fattore ci dichiara, che il mobile non è una riproduzione del così detto
secondo Biedermeier, eseguito tra la fine dell’Ottocento ed il Novecento o
addirittura di una fabbricazione in stile recente, quando ormai è utilizzato
universalmente il metro.
Lo stile biedermeier si caratterizza: -per una fattura eccellente, le
corporazioni in area austro-tedesca non furono abolite, preservando alti
standards qualitativi; -per la praticità d’utilizzo; -per una generale
economicità, con l’uso prevalente di legni locali (betulla, frassino, noce,
olmo, ciliegio ecc.), meno costosi di quelli esotici, utilizzati in piallacci
disposti simmetricamente e ben organizzati, in modo da mostrare un disegno
delle venature definito, con precisa funzione ornamentale. Lo spessore dei
fogli è generalmente consistente, essendo essi, fino a circa il 1830, segati
ancora manualmente. Un foglio segato a mano presenta irregolarità di spessore.
Una volta incollati al fusto i piallacci erano pareggiati con pialletti, lime,
pietra pomice, pelle di squalo (o d’altri pesci consimili, le cui scaglie
risultino particolarmente resistenti), ecc; tutto ciò riduceva l’iniziale
spessore. I fogli segati a macchina sono chiaramente molto più regolari e
sottili ed ancor più quelli tranciati;
che mediante riscaldamento a vapore o per bollitura si tranciano con pesanti
coltelli meccanici, come si taglia il burro, senza alcuno scarto ed in spessori
regolari e ridottissimi, intorno ai sei-otto decimi di millimetro. Modernamente
essi possono essere derullati cioè tranciati parallelamente alla superficie,
come si pela una mela. Parimenti è
determinante lo stato di conservazione ed il numero e la perizia con cui sono
stati eseguiti i restauri. Durante le varie operazioni abrasive necessarie ad
eliminare vernici, residui, macchie, graffi, ecc, si consumano ulteriormente i
fogli, in particolare vicino ai bordi dei piani. Per questi motivi un arredo
antico deve sempre presentare spessori variabili. Come accennato la fattura dei
mobili biedermeier era sempre molto accurata ed eseguita da abili artigiani
specializzati; perciò in questo caso lo spessore era già minimo in partenza tra
l’uno ed i due millimetri. Per ottenere un maggior numero di fogli con disegno
simile è necessario produrli il più sottile possibile, poiché il disegno delle
venature si rimpicciolisce e muta nello spessore verso l’esterno dell’asse. I
segantini usavano, per ottenere più fogli per volta, seghe a più lame
parallele, fino ad otto, in modo da ottenere due coppie d’inquartature (disegni
formati da quattro fogli disposti affrontati).
Questo arredo è pubblicato nel saggio dell’autore “L’Ottocento la base
della modernità” a pagina