ANTICHITA’ SANTORO
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Scheda di approfondimento.
Religeuse.
Misure: cm. h. 87,5x44x14.
Epoca e stile:
Luigi XIV, circa 1690.
Manifattura: Francia,
autore della cassa André-Charles Boulle; orologiaio: sul quadrante e sul
movimento “Jolly a Paris”, lo stesso orologiaio che firma l’orologio Boulle
presente alla Wallace collection.
Materiali:
tartaruga, bronzo dorato, ebano.
La religieuse è un tipo di orologio che si afferma nella
seconda metà del XVII secolo, prende questo nome dalla forma che ricorda quella
delle facciate delle chiese.
Sulla sommità una Fama suona la tromba e stringe nella
mano sinistra una foglia di alloro, la cassa è ornata da applicazioni di bronzo
cesellato e dorato: pinnacoli, foglie, cornici semplici ed alla Berain, cariatidi, girali, una testina femminile e piedi a
trottola scolpiti. Dietro lo sportello, che si apre introducendo una chiavetta
sul lato sinistro, il quadrante con i dodici cartigli delle ore è lavorato a
fogliame; al di sotto due dee lo sostengono centrate da un cupido sopra ad un
mappamondo, raffigurazione dell’Abbondanza e della Pace, delle scienze storiche
e matematiche. Cartiglio smaltato con scritta “Jolly a Paris”
Le lancette sono classicamente Luigi XIV in acciaio.
Notiamo che il
disegno dell’intarsio della cassa ha una duplice lettura sia della parte in
ottone, che di quella in tartaruga. Questa è una delle caratteristiche del
grande ebanista, in grado di ottenere due casse, quella in premiére partye e quella in contre-partye
(sono così chiamati i due intarsi, positivo e negativi, che si ottengono ogni
volta), di eguale valore. Notevole anche il cesello dei bronzi dorati, indice
dell’importanza della committenza. Movimento quadrato, scappamento ad ancora,
sospensione del pendolo a filo, suoneria
delle ore e delle
mezze, tramite ruota partitora; raro sganciamento della suoneria con leva sul
quadrante, per regolarla senza dover girare l’orologio. L’originale scappamento
a verga è stato modificato con quello ad ancora, come in quello dello stesso
autore presente nella Wallace Collection. L’adozione
dello scappamento ad ancora, più preciso e robusto, è abbastanza usuale negli
orologi importanti, che soggetti a costante manutenzione erano ammodernati dai
grandi orologiai per renderli più efficienti.
Sebbene non sia
stato Boulle ad inventare l’intarsio a traforo di
tartaruga, tale fu la sua meritata fama, da imporre il suo nome a tale tecnica.
Bibliografia.
“Misurare il Tempo”,
Giorgio Boccolari, Pierdario Santoro, Modena 2001,
pagg. 90 e 91 (dove è pubblicato quest’orologio).
“Il Re Sole
dell’ebanisteria”, in Antiquariato pagg. 58-63, Mondadori 2009 (dove è
pubblicato quest’orologio).
"Tempus fugit", catalogo
della mostra del Comune di Modena, Chiesa del Voto 2007 (dove è pubblicato
quest’orologio).
“André Charles Boulle ébéniste et marqueteur ordinaire du
Roy”, edizioni del museo dell’orologeria del Château des Monts Le Locle ed.
speciale limitata.
“Il mobile
francese”, Alexandre Pradère, Milano 1989, pagg.
67-110.
“Le mobilier français du XVIII siècle”, Pierre Kjellberg, Parigi 1989, pagg. 106-114.
“Boulle ébéniste de Louis XIV”, L'Estampille/L'Objet
d'Art n° 452, dicembre 2009.
“La pendule français”, Tardy 1967, pag.
93.
“Koninklijke
klokken, royal clocks in paleis Het Loo”, catalogo del museo del
palazzo reale di Het Loo,
pagg. 56-57.
"Horlogers Français" Tardy, 1971, pag. 331.
"Les Ouvriers du temps", Jean-Dominique Augard, Ginevra 1996, pag. 338.
Brevi biografie degli artisti:
André-Charles Boulle
è considerato il più grande ebanista di Francia. Dal 1672 al 1732 ebbe il
titolo di ebanista e scultore del Re. Le sue opere sono presenti nei più
importanti musei del mondo.
Jean Jolly, ottiene
la maîtrise il 6 giugno 1668, è noto per aver utilizzato le casse di Boulle,
famoso il suo orologio presso la Wallace Collection a Londra.
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