ANTICHITA’ SANTORO
Bologna
Scheda di approfondimento.
Scena mitologica: Ulisse
in veste di mendicante sorprende i Proci.
Dipinto a olio su tela, cm. 30 x 40.
Attribuito a Carlo Arienti (Arcore 1801-Bologna 1873.)
Restauri: pulito e rintelato.
Carlo Arienti, allievo del
Sabatelli e del Pacetti, dopo l’esperienza romana, si avvicinò alla pittura
nazzarena. Rientrato a Milano, operò come ritrattista e pittore di storia.
Dapprima nel 1843 si trasferì
a Torino, dove ottenne la cattedra di pittura dell’Accademia Albertina; in
seguito nel 1859 a Bologna, essendogli stata offerta la direzione
dell’Accademia di Belle Arti per le province dell’Emilia, e vi restò
definitivamente.
Negli anni bolognesi, quando
per la pittura era imminente un profondo cambiamento, dettato dagli
innumerevoli avvenimenti di trasformazione sia storica sia culturale, egli
sembrava andare contro corrente legato alla sua personale interpretazione
artistica. Operò poco, ma coerentemente al suo modo di interpretare la missione
dell’artista: “Io…. Dico che l’arte
progredirà veramente quando all’evidenza della materia non sia sacrificato il
concetto ed il sentimento; che nella pittura di genere i concetti insulsi,
laidi ed immorali non faranno mai l’onore di nessun artista; e che quando si trattano soggetti storici, bisogna
trattarli in modo da far meravigliare e commuovere tutti i cuori gentili, e
però prima di tutto bisogna sentirli.”.
Nel dipinto in esame osserviamo l’atteggiamento delle
figure e l’apparente dinamismo dei drappeggi, sottolineato dal ricco movimento
degli orli, dal fluttuare dei capelli e dalle leggere torsioni dei busti. Nello
studio degli alberi e della vegetazione, necessari nel dipinto a
un’impostazione prospettica della profondità, ritroviamo gli stessi caratteri
pittorici tipici della produzione dell’artista; analogo il discorso per la
scelta e la trasparenza dei colori.
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tribunale di Bologna. All’expertise di legge possiamo allegare, a richiesta,
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