ARTE e
ANTIQUARIATO
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Scheda di approfondimento.
Ebanista
Giuseppe Parvis 1831-1909.
Eccezionale
insieme di arredi di produzione egiziana di eccezionale qualità.
Attaccapanni. Misure: cm. h. 258x136x18. Con specchio mobile,
manifattura egiziana, epoca inizio sec. XX. Materiali: noce intagliato, ebano,
legno ebanizzato, intarsi di madreperla e
d'osso. Fascia alta del frontone lavorata a giorno a moucharabiehs.
Mobile
a consolle. Misure: cm. h. 160x92x41.
Manifattura egiziana, epoca inizio sec. XX. Materiali: noce intagliato, ebano,
legno ebanizzato, intarsi di madreperla e
d'osso. Nella parte superiore decoro ad arcate circolari a forma di portale di
moschea, nella parte inferiore a consolle tre colonne lavorate a rocchetto e
base lavorata a giorno a moucharabiehs.
Tavolino
esagonale. Misure: cm. h. 50x32. A sei gambe
con decoro ad arco di moschea. Manifattura egiziana, epoca inizio sec. XX.
Materiali: noce intagliato, ebano, legno ebanizzato,
intarsi di madreperla e
d'osso.
Armadietto. Misure: cm. h. 208x118x50. Parte superiore a giorno con
arcate. Due ante nel corpo inferiore e due cassetti nella base. Nella fascia a
metà e sulla struttura alta decoro a giorno amoucharabiehs.
Tutto ornato da ricchi intarsi. Piedi a rocchetto. Manifattura egiziana, epoca
inizio sec. XX. Materiali: noce intagliato, ebano, legno ebanizzato, intarsi di madreperla e
d'osso.
Consolle
con specchiera. Misure: cm. h. 250x125x52.
Manifattura: Egitto. Epoca: primo quarto del 900'. Materiali: noce intagliato,
ebano, legno ebanizzato, intarsi di madreperla e
d'osso. Due cassetti nella fascia, colonne e archi traforati e moucharabiehs. Specchiera a forma di portale di
moschea.
Portariviste. Manifattura: Egitto. Epoca: primo quarto del 900'.
Materiali: noce intagliato, ebano, legno ebanizzato,
intarsi di madreperla e d'osso.
Coppia
di poltrone. Misure: cm. h. 104x56x64.
Manifattura: Egitto. Epoca: primo quarto del 900'. Materiali: noce intagliato,
ebano, legno ebanizzato, intarsi di madreperla e
d'osso. Schienale a lira con frontone a moucharabiehs,
presenti anche nei braccioli e nelle fasce.
Coppia
di sedie simili alle poltrone sopradescritte. Misure: cm. h. 97x46x50. Manifattura egiziana, epoca
inizio sec. XX. Materiali: noce intagliato, ebano, legno ebanizzato, intarsi di madreperla e d'osso. Fascia alta
nello schienale lavorata a giorno a moucharabiehs,
piedi a rocchetto.
coppia
di Poltrone. Misure: cm. h. 112x57x64.
Manifattura: egiziana. Epoca: primo quarto del 900'. Materiali: noce
intagliato, ebano, legno ebanizzato, intarsi di
madreperla e d'osso. Schienale a forma di archi di portale di moschea, con
frontone a moucharabiehs, presenti anche nei
braccioli.
Stipo. Misure: cm. h. 195x49x115. Manifattura: egiziana.
Epoca: primo quarto del 900'. Materiali: noce intagliato, ebano, legno ebanizzato, intarsi di madreperla e d'osso. Cassetto nella
base, sopra vano chiuso da tre sportelli, sopra piano sormontato da ricco
castello, frontone elaborato con intagli e
trafori.
Specchiera, cm. h. 260x128x14, Manifattura egiziana. Epoca: primo
quarto del 900'. Con frontone e parte inferiore a moucharabiehs.
Materiali: noce intagliato, ebano, legno ebanizzato,
intarsi di madreperla e d'osso. Fronte elaborato con intagli e trafori.
Coppia
di pensili, Manifattura egiziana. Epoca:
primo quarto del 900'. Con intarsi e lavorazioni amoucharabiehs.
Materiali: noce intagliato, ebano, legno ebanizzato,
intarsi di madreperla e
d'osso.
Sgabello, cm. h. 52x41x41. Manifattura: Egitto, primo quarto del
900'. Materiali: noce intagliato, ebano, legno ebanizzato,
intarsi di madreperla e d'osso. Fascia elaborata con intagli e
trafori.
Giuseppe
PARVIS
1831-1909
Data di nomina a cavaliere 26 dicembre 1907
Nato da famiglia contadina di modeste condizioni
economiche, fu istruito alquanto sommariamente. Si stabilì prima a Casale, poi
a Torino dove si perfezionò nell'arte dell'intaglio frequentando la scuola del
prof. Moncalvo. Il desiderio di impadronirsi pienamente
di un'arte che lo appassionava lo portò ad affinare ulteriormente la padronanza
del mestiere. Con spirito di avventura andò a cercare fortuna in paesi lontani
e capitò in Egitto. La sua arte incontrò il favore del Kedivè di allora, il
munifico Ismail Pascia, il quale lo aiutò nelle sue
ricerche sull'arte araba e i mobili intarsiati. Il Khedive
gli concesse l’accesso a tutti i monumenti islamici del Cairo, di cui fece una
serie di schizzi. Nel 1890, gli fu permesso di studiare nel Museo di arte arabo
situato nella moschea di al-Hakim. Successivamente,
gli arredi di maggior successo sono stati venduti ampiamente e hanno anche
raggiunto il museo del Topkapi Saray, dove sono
conservati due esempi ottocenteschi, che sono stati pubblicati erroneamente
come originali mamelucchi. Queste opere perpetrarono la moda duratura per
questo particolare tipo di mobili. Con questa esperienza, nella quale l'arte
italiana si fondeva con le linee dell'arte araba, cominciò il successo.
Mettendo a frutto la sua competenza, ormai profondissima, aprì uno stabilimento
in Egitto. I mobili prodotti procurarono all'artista italiano, e poi anche ai
suoi figli che continuarono l'attività paterna, una fama solida.
Scultore e decoratore. Studiò all’Accademia
Albertina di Torino. Giunto al Cairo nel 1859, s’interessò in modo particolare
di arte araba ed egiziana. I suoi lavori, presentati all’esposizione universale
di Parigi del 1867, valsero all’Egitto la medaglia d’oro. Le sue creazioni
ottennero le più alte ricompense all’Esposizioni: di Vienna (1873), di Milano
(1881), Filadelfia, etc. Molto si scrisse di lui e delle sue opere che, per la
loro caratteristica originalità, erano dette di stile “Parvis”.
La sua opera è stata pubblicata frequentemente dal
1880, e, soprattutto, è stata ampiamente copiata. È anche diventato l'icona di
stile revival “the Mamluk” che fiorì alla fine del
XIX secolo.
Di tanto in tanto una di queste opere revival appare
sul mercato dell'arte, provenienti da uno degli arredi che adornavano i palazzi
appartenenti ai clienti facoltosi di Giuseppe Parvis.
Giuseppe Parvis è stato il
più famoso produttore di mobili in legno orientali e in metallo al Cairo, le
cui creazioni sono state esposte in mostre internazionali dal 1867.
Giuseppe
Parvis 'showroom, Il Cairo, Egitto. Roberto
Parvis 'archivi privati. © 2012 Mimarlik Müzesi. Tutti i
diritti riservati |
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Giuseppe
Parvis 'showroom, Il Cairo, Egitto. Roberto Parvis 'archivi privati. |
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'Showroom,
Il Cairo, Egitto Giuseppe Parvis Roberto Parvis 'archivi privati. |
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Giuseppe
Parvis 'showroom, Il Cairo, Egitto. Roberto Parvis 'archivi privati. |
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Pubblicità
per 'azienda, Il Cairo, Egitto Giuseppe Parvis Roberto
Parvis 'archivi privati. |
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Sala Egizia di Giuseppe Parvis, Torino, Italia (1884). Giuseppe Parvis, decoratore italiano che lavora al Cairo, ha
partecipato all'Esposizione italiana a Torino nel 1884 Espone i mobili per
una camera egiziano e premiato con la medaglia d'oro. Fonte a stampa: G.
Corona, "Giuseppe Parvis", in
L'Esposizione italiana del 1884 a Torino. Illustrata, Milano: Sonzogno,
1884, p. 272. |
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Mobili progettato da Giuseppe
Parvis, italiano con sede al Cairo, Parigi, Francia
(1878). Mobili disegnati da Giuseppe Parvis ed
esposti all'Esposizione Universale di Parigi nel 1878, nella sezione
egizia. fonte Stampato: I MOBILI dell'Italiano Parvis,
pubblicato su L'Esposizione di Parigi del 1878 illustrata, vol. I,
Milano: Sonzogno, 1878, p. 304. |
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Sezione Egiziana, mobili
disegnati da Giuseppe Parvis, italiano con sede al
Cairo, Parigi, Francia (1878). Mobili disegnati da Giuseppe Parvis ed esposti all'Esposizione Universale di Parigi
del 1878. fonte Stampato: I MOBILI dell'Italiano Parvis,
pubblicato su L'Esposizione di Parigi del 1878 illustrata, vol. I,
Milano: Sonzogno, 1878, p. 632. |
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Soggiorno in stile egiziano
da Giuseppe Parvis, Milano, Italia
(1881). Giuseppe Parvis, decoratore italiano
che lavora al Cairo, ha partecipato all'Esposizione italiana a Milano nel
1881 Espone i mobili per un soggiorno egiziano sala e premiato con la
medaglia d'argento. Fonte a stampa: "Il salotto in stile arabo di
Giuseppe Parvis", in L 'Espositione
Italiana del 1881 a Milano. Illustrata, Milano: Sonzogno, 1881,
p. 253. |
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