ARTE e ANTIQUARIATO

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Scheda di approfondimento.

 

69."Madonna con Gesù e San Giovannino".

Bottega dell'artista Fiorentino Domenico Puligo (Firenze, 1492 – 1527)

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Dipinto ad olio  su tavola, in buon stato di conservazione, esaminato alla lampada nera presenta piccoli ritocchi, che non coinvolgono eccessivamente il volto.

Buona imparchettatura a retro. Bella cornice intagliata e dorata, ma non coeva.

Misure: cm. 71x56.

 

 

Domenico di Bartolommeo Ubaldini detto Domenico Puligo (Firenze, 1492 – 1527)

Fu allievo di Ridolfo del Ghirlandaio, ma acquistò un suo stile personale grazie alla frequentazione dell'amico Andrea del Sarto, del Pontormo e del Rosso Fiorentino.

Era un'artista sensibile, abilissimo nel riprendere con una personale capacità le forme classicheggianti della sua epoca.

Formatosi con Ridolfo del Ghirlandaio, da cui apprese secondo il Vasari  <"il colorito vaghissimo" e la maniera "abbagliata", con perdere i contorni negli scuri dei suoi colori, che piacendogli dare alle sue figure un'aria gentile, fece in sua gioventù  infiniti quadri con buona grazia>.

Fu senz'altro stimolato dall'arte di Andrea del Sarto, da cui trarrà alcuni modelli compositivi.

Si specializzò prevalentemente in raffigurazioni declinate della Madonna con Gesù bambino; attraverso molteplici dettagli scenografici ed estetici, ricchissime di sfumature sinuose dallo sfondo semplice ed altamente sentimentale.

In tali rappresentazioni monotematiche il Puligo riuscì sempre ad esprimere elementi originali nella composizione formale o nella costruzione cromatica; dimostrando un eclettismo personale davvero notevole, grazie alla profonda intensità delle figure e dei colori, e trasmettendo una genuina tensione spirituale in termini di nobile austerità.

Sempre dal Vasari <Domenico Puligo, il quale fu di tutti gl’altri sopra nominati più eccellente nel disegno e più vago e grazioso nel colorito. Costui dunque, considerando che il suo dipignere con dolcezza senza tignere l’opere o dar loro crudezza, ma che il fare a poco a poco sfuggire i lontani, come velati da una certa nebbia, dava rilievo e grazia alle sue pitture, e che se bene i contorni delle figure che faceva si andavano perdendo, in modo che occultando gl’errori non si potevano vedere ne’ fondi dove erano terminate le figure; che nondimeno il suo colorire e la bell’aria delle teste facevano piacere l’opere sue; tenne sempre il medesimo modo di fare e la medesima maniera che lo fece essere in pregio mentre che visse>…….

Fu poi concorrente di Ridolfo, non più il suo discepolo.

Il dipinto qui in esame, nella sua composizione, nei suoi tratti stilistici e nella stesura ci riconsegna al lessico espressivo del Maestro; osservando il nostro dipinto notiamo ciò che affermava il Vasari, che nell'addolcire i volti, l'artista ha  eliminato  il disegno dei contorni.

Inoltre il  colore violaceo del velo, così  come l'inclinazione del capo della Madonna, la veste rossa ed il suo  drappeggio, nonché il tipo di verde usato nel nostro dipinto,  sono analoghi a quelli tipici  delle opere del Maestro.

Biografia di riferimento: 

E. Capretti , S. Padovani, S. Casciu , Domenico Puligo 1492-1527, Catalogo della Mostra, Firenze 2002.

Giorgio Vasari - Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri (1568)  Domenico Puligo.

Troviamo diverse analogie con il nostro nei dipinti battuti all'asta

-di Christie's, London del 03/07/2013, lotto n. 112.

-di Wannenes dipinti antichi e  del XIX secolo Genova 6 marzo 2014. Lotto n. 1918.

 

 

 

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