ARTE e
ANTIQUARIATO
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Scheda di approfondimento.
“Vergine e Bambino”
Elisabetta Sirani e Allieve.
Il dipinto
è stato foderato
anticamente, a causa di piccole cadute
sparse di materia cromatica.
Misure:
tela cm 97x75 con cornice cm
127x103.
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Elisabetta
Sirani (Bologna 1638-1665), figlia di Giovanni
Andrea Sirani, da cui apprende
le tecniche pittoriche, che a sua volta insegnerà alle sue due sorelle Anna
Maria e Barbara e alle sue giovani allieve. All’ età di 17 anni, è già una
vera professionista nella pittura e
nell’incisione. Apre
il suo studio in Via Urbana 7 e inizia una lunga carriera in
cui realizza, assieme alle sue allieve, più di duecento dipinti e numerose
altre opere. La casa-bottega di Elisabetta Sirani, diventa il
punto di incontro per le “virtuose” del pennello: Vincenza Fabbri, Veronica
Franchi, Lucrezia Scarfaglia. Elisabetta,
le sue sorelle e le discepole, nel suo laboratorio
bolognese, erano costantemente impegnate nel dipingere
le proprie fattezze per i numerosi clienti
e a ritrarsi l’una con l’altra.
Una delle prime pittrici di
successo in un'epoca, che escludeva le donne dalle
arti, si specializzò nella pittura; di soggetto religioso (amava dipingere la Madonna), nei ritratti e dipinti allegorici e
storici, nei soggetti biblici e mitologici. Elementi
di estrema dolcezza sono rappresentati
dagli incarnati nei
dipinti di Madonne con Bambino. Attenta al linguaggio di Guido Reni e alla
nuova linea della scuola bolognese, Elisabetta Sirani,
propone uno stile personale, molto morbido e grazioso, di sicuro successo.
I
suoi soggetti non hanno mai l'aria artefatta, che spesso è presente in
tanta pittura dell'epoca (bolognese), ma un aspetto più umano e persino più
dimesso. Elisabetta
Sirani, il genio al femminile della pittura
italiana, capace di realizzare circa duecento quadri prima di morire improvvisamente, a soli 27 anni. È
stata seppellita accanto alla tomba di Guido Reni nella chiesa di S. Domenico
a Bologna. Oggi Elisabetta Sirani non è considerata
solo l’erede al femminile di Guido Reni, ma un’abile professionista, che
intraprese un percorso artistico importante e significativo, capace di
rendersi protagonista del secolo d’oro della pittura bolognese. Nel
dipinto sono presenti oltre al profilo e
al velo che incornicia la testa, anche accenti tipici del
periodo e della bottega della Sirani,
per quanto riguardante i colori della veste e del
mantello (il suo tipico rosso e blu). Vedi:
Felsina Pittrice Vita de pittori bolognesi.
Tomo secondo parte quarta. Pag 400.
1665. UNA BEATA VERGINE....... |
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