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Scheda di approfondimento.
Queste schede tecniche d’antiquariato sono
state scritte dall’antiquario Pierdario Santoro
per la rubrica mensile edita sulla rivista “L’Informatore
Europeo”.
Si
ringrazia per la collaborazione la Professoressa Mara Bortolotto, perito d'Arte
presso il Tribunale di Bologna (www.peritoarte.it).
I modelli per la
progettazione dei mobili.
Sovente c’imbattiamo in arredi in miniatura, che
sono anche divenuti oggetto di apposite collezioni.
N’esistono di tutte le misure e tipologie: dai
modelli di carrozze, a quelli di sedili, di mobili, di portantine, di barche,
ecc.
Essi furono eseguiti per vari scopi: come
giocattoli, ad esempio per le case di bambole; come campionario facilmente
trasportabile, di ingombro ridotto e di costo inferiore ad un arredo in misure
naturali, per meglio presentare alla clientela gli arredi commissionati con i
relativi preventivi, o per pubblicizzare de visu la
propria maestria e le capacità della bottega; come modelli in scala per
l’esecuzione di arredi.
Alcuni di tali modelli più raffinati erano eseguiti
in scala come prova d’esame di ammissione ad una Gilda o ad una Corporazione.
L’esecuzione di un capodopera risultava molto onerosa per l’apprendista
ebanista, che doveva produrlo senza una commissione preventiva e sostenerne
tutti i costi a cominciare dai materiali estremamente costosi; quando ciò non
fu usato volutamente come filtro per limitare l’accesso alle associazioni, fu
consentito di produrre tali opere in scala ridotta. Questi prodotti sono
generalmente di qualità molto superiore agl’altri.
La base di ogni
progetto è sempre un disegno preparatorio, od un prototipo. Tale prototipo
poteva consistere in un arredo finito, come una sedia, od in parti separate di
esso, come un piede, un decoro intagliato, ecc. Si eseguivano e si conservavano
anche le sagome preparate per riprodurre parti mosse; sembra ad esempio, che
ancor oggi le gondole siano costruite senza disegno solo grazie alle sagome
conservate nello Squero (nome tipico del cantiere veneziano). Naturalmente si
conservavano anche tutti gli stampi necessari all’esecuzione di decori in
gesso, in pastiglia, in cartapesta, in papier mâché,
in guttaperca, ecc.
A volte succede di
trovare schizzati a matita, direttamente sul legno in parti interne degli
arredi, particolari costruttivi o decorativi; soprattutto in opere provenienti
da botteghe di non grande dimensione, dove l’ebanista illustrava seduta stante
all’operaio come eseguire quelle parti, che gli erano affidate.
I pochi disegni pervenutici del grande bronzista
Pierre-Philippe Thomire sono a grandezza naturale, al fine di permettere alle
maestranze di eseguire e di montare i decori bronzei esattamente nella
posizione voluta dal maestro.
Il direttore della regia galleria Antonio Ramirez di Montalvo fa eseguire
per il gran duca di Toscana Leopoldo II un modellino di poltrona dorata,
rivestita di stoffa color amaranto, al fine di convincerlo ad abbandonare il
progetto di poltrona, che era stato disegnato dal sovrano stesso.
Lo stesso Napoleone esigeva di controllare
personalmente i disegni degli arredatori e degli architetti ed i cartoni dei
pittori per apportarvi personalmente le modifiche, che riteneva necessarie
prima dell’esecuzione dell’opera.
All’esecuzione dei disegni preparatori collaborarono
anche grandi artisti in tutte le epoche e non solo per i cartoni delle pitture
o degl’intarsi, ma anche per il mobilio stesso.
Jean Bérain disegna
per Luigi XIV diversi interni, compresi i camini con i loro soprammobili.
Percier e Fontaine sono tra i massimi esempi di architetti arredatori,
che ci hanno lasciato i loro disegni degli ambienti e degli arredi da loro
progettati od eseguiti, come fu tipico per molti architetti-arredatori
nell’Ottocento (per un approfondimento su tali pubblicazioni di disegni si
rimanda a “Ottocento la base della modernità” opera citata). Così Pelagio
Palagi, l’Albertolli, il Bonzanigo,
il Sansovino, ecc. Recentemente è stato attribuito il
disegno di un candeliere allo steso Michelangelo e lo stesso Agostino Carracci
eseguì un disegno per un bocchettone da mobile.