SCHEDA DI APPROFONDIMENTO.
Chiavi e serramenti, quarta parte. Aspetti tecnici.
Dalla “Encyclopedie” di Diderot e D’Alembert. Macchina a doppio ingranaggio per tagliare le lamiere.
Le componenti della
serratura.
↓ feritoia
catenaccio Piastra
superiore
→
molla t
Toppa, ponte
←nottola chiavistello
Catenaccio
perno→
←guardia
ingegno
↑ardiglione
↑cavallotto
←arresto
←scatola
Serratura cinque-seicentesca da cassapanca, cm 13,5x13,5x2,5. Anche in una serratura cosi rozza sono presenti due ingegni. Chiave maschio.
Serratura
seicentesca da cassapanca, cm 10,1x11,3x2. Con tre ingegni due sul ponte uno
sulla scatola. Fori e rivetti quadrangolari. Il chiavistello blocca il gancio
infisso sul bordo del coperchio, quando è abbassato; essendo questa serratura
applicata con la scatola contro la facciata interna dell’asse davanti, tale
asse deve essere scanalata in corrispondenza del suddetto gancio per
permettergli di infilarsi a cavallo della feritoia e consentire al chiavistello
di attraversarlo bloccandolo. Chiave maschio.
Serratura
sei-settecentesca a cuore da cassapanca, 11,8x15,2x2,2. Un ingegno sul ponte ed
uno sulla scatola. La chiave sposta lateralmente il catenaccio, che è connesso in
basso ad una virgola con funzione di blocco. Il catenaccio ha un invito, che
consente al gancio di inserirsi a scatto; di conseguenza la chiusura è
automatica e si può aprire solo in possesso della chiave. Chiave femmina.
Serratura
sei-settecentesca da sportello. Notiamo l’elegante sagomatura del ponte. Tutti
i rivetti sono quadrangolari ed i fori irregolari. Il catenaccio è modellato in
modo da afferrare un robusto montante. Chiave maschio.
I fori quadrangolari nelle lamiere sono praticati con
appositi scalpelli a punta piramidale, quelli tondi con analoghi troncoconici;
l’uso di trapani è segno di botteghe contemporanee più evolute e diverranno la
norma con la produzione industriale. Lo stesso vale per i rivetti fucinati
rispetto a quelli trafilati. Per la fucinatura vedi la scheda precedente.
Trafilatura: operare con la trafila, piastra di
acciaio temperato con fori troncoconici o troncopiramidali per assottigliare e sagomare
fili metallici o per far tubi, di modo da ottenere barre e tubi cilindrici o
quadrangolari. La barra di metallo è ricavata dal fabbro sulla forgia. Una
volta ottenute barre sufficientemente sottili esse sono fatte passare, a caldo
od a freddo, nella trafila attraverso fori sempre più piccoli, tirandole per
mezzo di pinze, fino a fabbricarne della misura necessaria. Con il processo
industriale i rivetti ed i perni saranno ottenuti sempre da barre trafilate e
saranno quindi estremamente regolari.
←
Serratura
seicentesca da sportello, cm 13,3x18,5x27. Al chiavistello è stata applicata
una staffa ad U, che sostituisce gli ardiglioni ed il cui rivetto costituisce
l’arresto per la molla. La mappa molto grande ha reso necessario lasciare
aperta la toppa sulla scatola. Notiamo il lungo perno per la chiave
femmina.
Serratura settecentesca da
sportello, cm 12x21x2. Due ingegni sulla scatola ed uno sul ponte. Come nella
precedente la
toppa è aperta sul ponte e il chiavistello è lungo, spostato in una sola
mandata, coperto dalla parte elegantemente sagomata della scatola. Chiave
maschio.
Serrature
secentesche a cuore. Cm 15,2x11,9x1,8 e 15,7x10x2,4. Notiamo l’elegante
sagomatura delle scatole e la lavorazione a lima dei cavallotti dei
chiavistelli. Chiave maschio.
Quando
la toppa è ricavata sulla scatola, la serratura è appoggiata al pannello di
legno con il meccanismo a vista; al contrario se è ricavata sul ponte, la
serratura è incassata nel legno ed è visibile solo la piastra della scatola.
Questa
serratura settecentesca, era collocata in un cassetto centrale e chiudeva
contemporaneamente con due chiavistelli azionati dalla stessa chiave anche il
cassetto superiore e quello inferiore. Il chiavistello di sinistra, per la
chiusura inferiore è trattenuto in linea da un cursore, che scorre in
un’apposita feritoia, allorquando azionato fuoriesce dal cavallotto interno
superiore. Cm 16,5x14,6x2,8.
Serratura
da cassetto da canterano, settecentesca cm 14,4x9,2x1,4. Il lungo chiavistello
è azionato da tre ardiglioni, essendo destinato a chiudere col terzo scatto il
cassetto superiore, attraversando la catena di divisione tra i cassetti. Fori e
rivetti irregolari. Chiave maschio.
Le
serrature precedenti sia a due catenacci, sia a catenaccio lungo, permettono il
risparmio di ulteriori serrature.
Bisogna prestare attenzione alla esecuzione della lamiera, che presenta sempre un’irregolarità nello spessore, anche quando è eseguita al maglio meccanico in un’officina di qualità. Essa non può mai essere perfettamente uniforme, anche nel caso sia stata abilmente lavorata alla lima. La difficoltà di approvvigionarsi di lamiera fucinata è uno degli elementi che più comunemente ci rivelano una falsificazione, mentre è più facile deformare adeguatamente le barre dei chiavistelli e dei ponti.
In
questa serratura, cm 16,5x14,5x2,5, notiamo che la molla è fermata da due
rivetti. Questa tipologia è di norma adottata dalla seconda metà del
Settecento. Notiamo il primitivo sistema di sollevamento della molla solidale
ma disgiunto da essa, che evolverà nella classica placchetta unita alla molla.
Chiave femmina.
Serratura
da sportello della fine del Settecento. Cm 45x7x1,2. Due ingegni. Un gancio afferra
il fermo, che era fissato in mezzo al ripiano centrale, l’altro alla fine
dell’asta si fissava nella cornice inferiore. Chiave femmina.
Serratura da cassettone, Settecento. Cm 16,8x11,4x1,7. Due scatti, due ingegni. Notiamo i colpi del maglio meccanico paralleli.
Le serrature presentate sono proprietà dell’autore.
Un ringraziamento particolare al maestro ferraiolo Leonardo Dingi di Bologna, per i preziosi consigli ed il prestito di alcune serrature.
Queste schede tecniche d’antiquariato sono
state scritte dall’antiquario Pierdario Santoro, con la collaborazione della
moglie Mara Bortolotto, per la rubrica mensile edita sulla rivista
“L’Informatore Europeo”. L’originale è corredato da foto e didascalie, qui non
riportate.