Bologna, via
Nazario Sauro 14/b
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Queste schede tecniche d’antiquariato sono
state scritte dall’antiquario Pierdario Santoro
per la rubrica mensile edita sulla rivista
“L’Informatore Europeo”. L’originale è corredato da foto e didascalie, qui non
riportate.
Si
ringrazia per la collaborazione la Professoressa Mara Bortolotto, perito d'Arte
presso il Tribunale di Bologna (www.peritoarte.it).
Scheda di approfondimento.
Pierre-Philippe
Thomire, parte prima, la Vita e le Opere.
Juliette Niclausse,
attaché du Mobilier National, scrive nel 1947 una biografia critica di Thomire
all’epoca praticamente esaustiva. Comprendiamo quindi perché, nonostante la
preminenza di quest’artefice, pochi abbiano tentato dopo di lei di scrivere
altri saggi. Naturalmente questo testo resta quello di riferimento, anche se ci
dobbiamo rammaricare che sia stato stampato in sole venticinque copie.
Ulteriore
bibliografia essenziale :
Pierre Verlet “Les bronzes dorés français du XVIII siècle". Saggio di David Harris Cohen in “Vergoldete Bronzen" di Ottomeyer-Pröschel.
Paragrafi: “Materiali e tecniche di lavorazione”, “Tecniche di doratura” nel
saggio “Le pendole neoclassiche” di Pierdario Santoro in “Misurare il Tempo”
edito da Artioli.
Tappe
fondamentali della vita e delle opere di Pierre-Philippe Thomire.
Nasce il 5 dicembre 1751.
Il padre è un artigiano cesellatore di medio
livello.
1765 a quattordici anni frequenta l’Accademia di San
Luca e ha come maestro Augustin Payou (1730-1809), che molto si rammaricherà
del suo abbandono della scultura.
1772 a ventuno anni riceve la medaglia d’onore
dell’Accademia di San Luca.
1774 sposa Marie-Madeleine Meillo.
1775
lascia il suo grande maître Pierre Gouthiere (1732-1914). Lavora per Pierre-Louis
Prieur (1732 ghigliottinato il 1795) e insieme con lui partecipa alla fabbricazione
della carrozza eseguita per l’incoronazione di Luigi XVI, di cui esegue il
cesello delle decorazioni bronzee.
1776 a venticinque anni, solo due anni dopo la morte di
Luigi XV, apre la sua prima officina a Parigi, una fonderia.
1783 esegue le decorazioni bronzee del grande vaso Medici destinato al Museo Centrale delle
Arti (ora al Louvre), che lo consacra quale miglior cesellatore del suo tempo e
gli fa ottenere l’incarico ufficiale di cesellatore della Manifattura reale di
Sevrés.
1804 (anno XIII della Rivoluzione) acquista l’esercizio
del grande marchand-mercier Martin-Eloy Lignereux (1750-1809) insieme con
Antoin-François Duterme e ai due generi; con ciò divenendo al contempo sia
produttore, sia venditore. La ditta assume per dodici anni la denominazione
Thomire, Duterme & Compagnie. La ditta arriva a contare fino a mille
dipendenti.
1806 espone alcuni arredi all’Esposizione industriale di
Parigi, tra cui un camino rivestito di malachite e decorato di bronzi dorati, e
gli è conferita la medaglia d’oro. È il primo bronzista ad ottenerla nella
storia di Francia. Acquista appositamente un ricco abito per partecipare al
pranzo alla presenza dei reali, cui erano invitati i premiati con medaglia
d’oro, considerato il massimo onore per un artigiano.
1807 Ottiene il prestito concesso da Napoleone alle importanti
imprese in difficoltà a causa delle vicissitudini belliche, poco più di una
ventina tra cui figurava anche la ditta Jacob.
1809 Ottiene la seconda medaglia d’oro all’Esposizione.
1823 all’età di settantadue anni si ritira dalla
gestione dell’azienda, che passa ai generi.
1834 Luigi Filippo gli conferisce la Legione d’Onore.
Muore
il 9-6-1843.
Tra il 1852 ed il 1860 l’impresa Thomire, i cui
dipendenti si erano ridotti a poco più di un centinaio, chiude definitivamente
i battenti.
La scarsezza di documenti archivistici è di forte impedimento
alle attribuzioni certe delle opere di Thomire. Purtroppo poco è sopravvissuto
di prima mano e l’incendio degli archivi comunali della città di Parigi nel
1871, durante la Comune (la prima esperienza di governo socialista
insurrezionale), ci ha privato di quell’importante fonte documentale pubblica.