Bologna, via
Nazario Sauro 14/b
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Queste schede tecniche d’antiquariato sono
state scritte dall’antiquario Pierdario Santoro
per la rubrica mensile edita sulla rivista
“L’Informatore Europeo”. L’originale è corredato da foto e didascalie, qui non
riportate.
Si
ringrazia per la collaborazione la Professoressa Mara Bortolotto, perito d'Arte
presso il Tribunale di Bologna (www.peritoarte.it).
Scheda di approfondimento.
Mitologia, allegorie: greco-romane. Terza parte.
Divinità
presenti insieme con altri dei.
Il
corteo d’Apollo.
Le
Muse, figlie di Giove e di Mnemosine; sempre vestite. Sono le protettrici delle
diverse Arti. Sono in numero di nove. Di queste Muse esistono statue classiche
famose, da sempre prese ad esempio, presenti principalmente ai Musei Vaticani.
Calliope:
protettrice della Poesia narrativa, raffigurata con stilo (corta asticella
appuntita per scrivere incidendo sulla cera), tavoletta (era cosparsa di cera
per scriverci con lo stilo) e pila di libri.
Clio:
Erato:
Musa della Poesia amorosa e mimica, con cetra, cervo, vestito svolazzante.
Euterpe:
della Poesia epica e della Musica, con il flauto.
Melpomene:
della Tragedia, con maschera tragica e bastone.
Polinnia:
della Retorica e dell’Innografia religiosa, appare con atteggiamento
meditativo, abito greve, un dito sulla bocca. (Famosa la statua al Museo di
Berlino. Più volte riprodotta su calamai, orologi, ecc.).
Tersicore:
della Lirica corale e Danza; con lira e vestito lungo.
Talia:
della Commedia; con maschera comica e tamburello.
Urania:
della Astronomia, Didascalia e Geografia; con globo celeste e compasso, a volte
ha il capo coronato di stelle.
Il
corteo di Bacco.
Centauri: appaiono nudi, con
busto umano e corpo di cavallo.
Menadi
e Baccanti: in atteggiamento festante. Portano tirsi (aste ricoperte di pampini
e d’edera) e fiaccole. Possono essere coronate di pampini.
Pan:
protettore dei pastori e degli armenti. È un giovane con corna sul capo e gambe
di capro; suona il flauto di canna (chiamato appunto flauto di Pan).
Satiri:
divinità dei boschi; raffigurati come Pan, ma più adulti e con espressione più
lubrica.
Sileno:
uno dei Satiri. È raffigurato sia come il Satiro educatore con in braccio Bacco
fanciullo e sia festante, vecchio, grasso, ebbro e allegro in groppa ad un
asino.
Gli
amori di Giove con i mortali e con le ninfe.
Antiope:
svestita. A lei Giove si presenta in veste di Satiro. È la madre dei Dioscuri
tebani.
Callisto:
svestita. Ninfa vergine, del seguito di Artemide. Amata da Giove, che per
sottrarla alla rabbia di Artemide, infuriata per la rottura del voto di
castità, la eleva in cielo; trasformandola nella costellazione dell’Orsa
maggiore.
Danae:
svestita, madre di Perseo. Giove le appare come una pioggia d’oro.
Egina:
svestita. Ninfa rapita da Giove presentatosi in forma di fuoco. Con lei si
intreccia anche il mito di Sisifo, uomo di straordinaria scaltrezza, che avendo
ingannato vari dei e persino la morte fu condannato da Giove a spingere in
eterno un masso su per un monte, che arrivato in cima subito rotolava a valle.
Europa:
svestita, madre di Minosse. Rapita da Giove, trasformatosi in toro per
ingannarla.
Ganimede:
svestito, coppiere degli dei. Rapito da Giove, trasformatosi in aquila.
Io:
trasformata in bianca vacca da Era gelosa di Giove, che l’aveva concupita.
Leda:
svestita. Dalla sua unione con Giove, che si presenta con l’aspetto di un
bianco cigno, nascono i Dioscuri Castore e Polluce.
Semele:
vestita. È indotta da Giunone, gelosa, a guardare l’amante Giove, che sempre le
si era presentato nascosto da una nuvola, e per questo è incenerita dallo
splendore del dio. Da questa unione nasce Dionisio.
Mortali
leggendari.
Achille:
eroe greco, nudo, con elmo, scudo e lancia. Raffigurato mentre la madre lo
immerge tenendolo per il tallone nello Stige, rendendolo invulnerabile eccetto
che appunto al tallone, che era restato asciutto; è anche rappresentato in atto
di estrarre la freccia avvelenata, che lì lo aveva mortalmente ferito. Famose
le armi dell’eroe forgiate personalmente da Vulcano.
Cleopatra:
la bella regina d’Egitto suicidatasi con il morso di un aspide. Raffigurata a
seno scoperto, con un serpente.
Demostene:
per le varie statue di Demostene è servito da modello il busto rinvenuto ad
Ercolano il 2 ottobre 1753.
Enea:
vestito. Fondatore della stirpe dei romani; rappresentato con il padre Anchise
sulle spalle o con il figlio Iulo davanti a Didone.
Ettore:
vestito. Eroe troiano ucciso da Achille; conduce il suo carro armato di lancia.
Elena:
la più bella donna del mondo. Moglie di Menelao, il cui rapimento da parte di
Paride fu la causa della guerra di Troia. Rappresentata con il pomo d’oro ottenuto
in premio per la sua bellezza.
Fetonte:
nudo. Figlio di Elio e di Climene; guida maldestramente il carro rubato a suo
padre il sole, e ne precipita morendo.
Giocatrice di dadi (al Museo del Louvre). Raffigurata in
innumerevoli versioni.
Innocenza-
Pudicizia: fanciulla in atteggiamento pudico. A Roma esistevano due templi: uno
per i patrizi ed uno per i plebei.
Laocoonte:
raffigurato con i figli avvolti nelle spire di un grande serpente di mare.
(Vedi la statua ai Musei Vaticani).
Lupa
Capitolina: posta sul campidoglio a Roma. Raffigurata nell’atto di allattare
Romolo e Remo.
Narciso:
nudo. Punito da Venere, per aver respinto la ninfa Eco, che lo fece innamorare
della propria immagine riflessa nell’acqua al punto di morire affogato nel
tentativo di raggiungerla. Il fiore che porta il suo nome, bianco e poco
profumato, è rimasto simbolo della bellezza fredda e senza cuore. Raffigurato
mentre si specchia nell’acqua.
Omero:
vestito. Il grande poeta è rappresentato vecchio e cieco nell’atto di suonare
una cetra, coronato d’alloro. (Busto a Villa Farnese).
Paride:
vestito. Rapitore di Elena; indossa un berretto frigio e può tenere in mano il
pomo d’oro, che diede in premio ad Elena nel famoso giudizio.
Penelope:
vestita. La casta moglie di Ulisse; rappresentata in atto di guardarsi allo
specchio o mentre tesse la famosa tela.
Pigmalione:
vestito. Scultore che s’ innamorò della statua di Galatea, da lui scolpita, e
ottenne da Venere di trasformarla in una donna vivente. Raffigurato spesso
davanti alla statua mentre gli casca il martello di mano.
Saffo:
vestita. Poetessa che si accompagna con una lira.
Solone:
il suo presunto busto è al Museo Nazionale di Napoli e fu usato per la testa di
“Mario sulle rovine di Cartagine”, famosa pendola del bronzista parigino Ledure
(presente alla Malmaison, a palazzo reale di Madrid, ecc.).
Telemaco:
figlio d’Ulisse, conduce il suo carro protetto dal Palladio (vedi schede
precedenti).
Trittolemo:
a lui Demetra insegnò l’agricoltura, incaricandolo di diffonderla tra gli
uomini (statua al Museo Capitolino Roma).