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Nazario Sauro 14/b
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Queste schede tecniche d’antiquariato sono
state scritte dall’antiquario Pierdario Santoro
per la rubrica mensile edita sulla rivista
“L’Informatore Europeo”. L’originale è corredato da foto e didascalie, qui non
riportate.
Si
ringrazia per la collaborazione la Professoressa Mara Bortolotto, perito d'Arte
presso il Tribunale di Bologna (www.peritoarte.it).
Scheda di approfondimento.
Mitologia,
allegorie: greco-romane. Prima parte.
In questa scheda affrontiamo il tema fondamentale
nell’arte della mitologia. Forniamo delle veloci indicazioni sia per
identificare di quale personaggio si tratta, ma soprattutto sul suo aspetto e
sugli attributi, che gli sono più comuni, in modo da poter verificare se nel
manufatto non vi siano state sostituzioni. Nelle fusioni di bronzo antiche, sia
di statue autonome, che di quelle poste a decoro di orologi, specchiere, ecc.
spesso tali accessori erano fusi a parte e fissati con dadi e viti. Durante le
varie vicissitudini, facilmente si potevano allentare tali viti, con la perdita
di pezzi. Testimoniano tali mancanze la presenza di fori. Sovente la perdita è
stata camuffata con la sostituzione di quanto mancante con elementi recuperati
da altri soggetti. Raramente ciò è avvenuto con la stessa tipologia originale.
Quando un accessorio non è congruo, è stato sicuramente sostituito.
Fin dal Rinascimento ci si è ispirati all’antichità,
alle divinità, agli eroi ed ai più svariati miti del passato. Tutte le arti ne
sono state influenzate.
In
particolare le pendole a soggetto neoclassiche, in cui su di un basamento le
figure circondano l’orologio, sono costellate di tali rappresentazioni. Il
genere nasce nella seconda metà del Seicento, di cui è splendido esempio la
pendola di Venere del 1725 d’Andrè Charles Boulle. Per provare ad indicare
qualche spiegazione di questa mitologia particolarmente complicata ed ingarbugliata,
cerchiamo di identificare alcuni degli aspetti tipici dei vari personaggi;
indicandone i caratteri salienti, gli attributi più comuni ed i monumenti
antichi più famosi, cui ci si è ispirati. Riportiamo il nome greco o romano più
corrente, elencandoli in ordine esclusivamente alfabetico. Diamo anche
l’indicazione corrispondente ad alcuni dei monumenti più famosi del passato,
che furono ripresi sulle pendole, senza particolari modifiche, in tutte le
misure.
Divinità.
Adone: nudo o vestito; dio della vegetazione, amato
da Venere e da Persefone, giovane di grande bellezza (vedi l’Adone del Museo di
Napoli).
Afrodite-Venere: nuda o svestita, dea dell’amore, della
bellezza, della fecondità, nata dal mare e portata a riva da Zeffiro, sposa di Vulcano,
si accompagna spesso a Cupido-Amore e ad una colomba. Il suo carro e trainato
da colombe, cigni, farfalle o pavoni. Famose quella genuflessa al Museo
Vaticano,
In un affresco al
Museo Nazionale di Napoli è raffigurata, mentre vende Amorini.
Amore-Cupido: nudo, figlio di Marte e Venere, sposo
di Psiche (vedi l’Amore e Psiche del Museo Capitolino, e quelle famose di
Canova), dio dell’amore; fa parte del corteo di Venere, ma accompagna anche
altre divinità. Giovane con la cetra o la fiaccola (simbolo della passione
d’amore); anche alato. Bambino, alato, con arco, frecce e faretra; a volte in
groppa ad un delfino (vedi il Cupido rinvenuto a Capua). Il suo carro è
trainato da cavalli, cani, colombe o cigni.
Anfitrite: vestita, moglie di Poseidone, dea del
mare, una delle Nereidi. Il suo carro è scortato dai Tritoni e dalle Nereidi e
trainato dai cigni o da delfini; rappresentata anche a cavallo di un delfino.
Spesso confusa con Galatea.
Apollo-Febo-Elio: nudo, figlio di Giove e di Leto,
fratello di Diana; dio del sole, della bellezza, delle arti e della musica. Porta
cetra ed è coronato d’alloro, (vedi gli Apollo citaredi del Museo Vaticano, o
con un nastro tra i capelli (come quello al Museo di Bologna) od arco e frecce
(come in quello famoso detto del Belvedere; sempre al Museo Vaticano). Il suo
carro e trainato da cavalli, aquile o cigni (vedi anche corteo d’Apollo); in
tal caso è spesso coronato dai raggi del sole, raffigurato come Elio (altorilievo
del Museo di Berlino). Arianna: vestita, figlia di Minosse, sposa di Dioniso;
raffigurata con il famoso filo con cui aiutò Teseo ad uscire dal labirinto, o
disperata adagiata su di un letto, dopo il suo abbandono. (Vedi quella famosa del
Museo Vaticano).
Artemide-Diana: figlia di Giove e di Leto, sorella
d’Apollo, dea della Luna e della caccia. Vestita di una corta tunica ed a volte
con uno spicchio di luna tra i capelli; porta arco e faretra. Sovente
accompagnata da una cerva (Ispirata all’Artemide cacciatrice del Louvre) o da
un levriero.
Cibele, figlia di
Urano e di Rea. Famosa quella del Museo Nazionale di Napoli. È rappresentata seduta in trono sul cocchio
trainato da due leoni. Utilizzata per un carro del bronzista Mahault nel
1810.
Demetra–Cerere: vestita, figlia
di Crono e di Rea, sorella di Giove; dea della fertilità e delle messi. Simbolizza
l’estate; coronata di spighe, può reggere in mano un fascio di spighe od un
falcetto, a volte una fiaccola. Il suo carro trainato da coppia di buoi (famosa
la pittura pompeiana di Demetra in trono)
Dionisio-Bacco: vestito, figlio
di Giove e di Semele; dio della vigna del vino e dell’ebbrezza (in tal senso
era anche alla fonte dei riti dionisiaci), simbolizza l’autunno. Insegnò agli
uomini l’agricoltura. Fanciullo o vecchio barbuto, abbigliato di pampini e
grappoli d’uva; carro trainato da caproni o da un leopardo (Vedi anche corteo
di Bacco).
Ebe: vestita, figlia
di Giove e di Era; sposa di Ercole. Dea della giovinezza, coppiera degli dei;
raffigurata con una coppa, o una brocca, o mentre abbevera un’aquila.
Efesto-Vulcano: vestito. Figlio
di Giove e di Era, marito di Venere, insieme con la quale è spesso
rappresentato. Dio del fuoco e della forgia, protettore di ogni arte del
metallo che aveva insegnato agli uomini; barbuto, zoppo, con berretto sul capo,
con incudine, martello e sovente le armi di Achille o lo scudo d’Ercole, che
aveva fabbricato.
Era-Giunone: vestita, sorella e sposa di Giove;
protettrice della donna, del matrimonio, della famiglia, del parto. Mento
deciso, labbra sporgenti (vedi quella Ludovisi del Museo delle terme a Roma); indossa
la corona e lo scettro. Il suo carro è trainato da pavoni.
Ermete-Mercurio: nudo, figlio di
Giove e di Maia; messaggero degli dei, protettore dei viandanti, dei commerci,
dei ladri, degli armenti ed in generale d’ogni abilità umana. Porta il Petaso
(cappello alato), le ali ai piedi, ed il caduceo (verga ornata da due serpenti,
dispensatrice di benessere); il suo carro è trainato da aquile o galli. (vedi
la statua di Prassitele, al Museo d’Olimpia; e quella in bronzo, trovata ad
Ercolano, che lo raffigura seduto su una rupe con le ali assicurate da nastri,
presente ora al Museo Nazionale di Napoli)..
Esculapio-Asceplio: vestito, barbuto,
figlio di Apollo e di Coronide, con una serpe arrotolata intorno ad un bastone
od al braccio; dio della salute (vedi la statua del Museo Vaticano).
Flora: vestita, divinità dei fiori e della
fioritura; presentata con fiori tra i capelli e le mani.
Giove: vestito, dio supremo del cielo e della luce,
barbuto e riccioluto; impugna lo scettro e la folgore (vedi la statua detta dei
Verospi nel Museo Vaticano). Accompagnato da un’aquila, o bambino con la capra
Amaltea, che lo allattò; il suo carro è trainato dalle aquile.
Marte: nudo o vestito, muscoloso, viso deciso; dio
della guerra. Porta elmo, spada e lancia. Il suo carro è trainato da cavalli;
raffigurato anche come sposo di Venere.
Niche-Vittoria: vestita; ramo di palma in una mano
tromba nell’altra, corona d’alloro in testa.(Vedi
Poseidone-Nettuno: svestito, figlio
di Crono e di Rea, fratello di Giove con cui spartisce la terra divenendo dio
del mare, barbuto e riccioluto con espressione severa, con tridente e delfino;
il suo carro è trainato da cavalli marini o delfini.
Pallade Atena-Minerva: vestita, nata dal cervello di Giove. Protettrice
della scienza, dell’industria, dei commerci. Divinità guerriera, porta un elmo,
una lancia, l’egida (la pelle della capra Amaltea con al centro
Rea-Cibele:
vestita, figlia di Urano e di Rea, sposa di Crono, madre di Giove. Divinità della
terra e della fertilità. Due leoni trainano il suo carro od affiancano il suo
trono (immagine ispirata alla Cibele in trono del Museo nazionale di Napoli). Utilizzata
per il carro del bronzista Mahault nel 1810.